La HP ES Italia s.r.l., nota multinazionale americana che si occupa di produzione, vendita e consulenza informatica per la PA, Banche, Telecom e per numerosi altri clienti, con migliaia di dipendenti in tutta Italia distribuiti in molte città, ha avviato una procedura per cedere alla società Lutech S.p.a. i rami di azienda del Mainframe e dell’unita organizzativa “denominata” Legacy.
La cessione riguarda 140 lavoratori delle sedi di Roma, Pomezia, Cernusco sul Naviglio, Siena, Pozzuoli, dei quali la stragrande maggioranza impiegati nelle sedi romane.
Una operazione mai annunciata alle OO.SS. ed al Coordinamento Nazionale e sulla quale abbiamo forti perplessità. Il cosiddetto ramo ‘Legacy’, infatti, è una sorta di contenitore di tante professionalità diverse, con una altissima concentrazione di personale in attesa di occupazione.
A fronte di questo avvio di procedura la RSU di Roma ha proclamato per ieri 2 ottobre uno sciopero di quattro ore con assemblea davanti ai cancelli dello stabilimento di Pomezia.
‘Uno sciopero riuscitissimo – dichiara Susanna Felicetti Fiom – che ha visto l’adesione della quasi totalità dei lavoratori del sito’, il sito è quello di Pomezia che occupa ad oggi 124 dei lavoratori assegnati al ramo legacy.
‘Questa operazione – continua Felicetti – presenta molti lati oscuri, riguardando due rami dei quali uno, il Mainframe, appena costruito e dichiarato finora di grande interesse aziendale ed un cosiddetto ramo, quello Legacy, di fatto ‘reparto cassonetto’ con nessuna caratteristica produttiva e nessuna omogeneità, di fatto confino per lavoratori in attesa di collocazione, donne, leggi 104, delegati sindacali ed iscritti alla CGIL’.
‘Abbiamo fatto nelle settimane scorse una richiesta di convocare le parti al Ministero dello Sviluppo che a questo punto diventa di fondamentale importanza – conclude Felicetti – ed in quella sede pretenderemo chiarezza da parte della Direzione’.
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