La riforma costituzionale:
- Ci toglie il diritto di votare i nostri rappresentanti in Senato, perchè saranno scelti dai consigli regionali: politici che votano se stessi!
- Garantisce l’immunità ai sindaci e consiglieri una volta che saranno diventati senatori.
- Triplica il numero di firme necessarie a presentare le leggi di iniziativa popolare.
- La riduzione dei costi è finta: abbassando il numero di deputati a 400 e di senatori a 200 si risparmierebbe di più, mantenendo il diritto dei cittadini a votare il Senato.
- Concentra il potere sul Governo, togliendo sovranità al Parlamento.
Non si elimina il Senato, ma i suoi elettori. Altro che democrazia, altro che partecipazione!
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La riforma della Costituzione promossa dal governo riguarda l’intera seconda parte e ben 47 articoli sui 139 totali: non è una semplice revisione, ma una vera e propria riscrittura della Carta fondamentale che da quasi 70 anni regola il patto di convivenza civile tra le persone nel nostro paese.
Non è vero che i diritti fondamentali non vengono toccati, perchè viene stravolto in senso autoritario il funzionamento degli organismi che sono chiamati a garantire quegli stessi diritti nella vita di tutti i giorni: dal lavoro alle pensioni, dalla casa alla salute, all’istruzione.
La riforma che andrà al voto il prossimo 4 dicembre stravolge la Costituzione e i diritti in essa sanciti, insieme all’accentramento del potere nelle mani dell’esecutivo; l’assegnazione del doppio incarico da senatori a sindaci e consiglieri, come se si trattasse di un dopo lavoro; l’inevitabile aumento dei conflitti di competenze tra lo Stato, il nuovo Senato cosiddetto delle regioni e le regioni reali.
Bisogna invece pretendere la piena applicazione dei diritti costituzionali, attraverso leggi che li rendano esigibili ed eliminando il vincolo del pareggio di bilancio, introdotto per rispondere ai diktat dei poteri finanziari sovranazionali.
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Tutti i materiali nazionali e regionali sono reperibili online sul sito Fiom nazionale, a questo indirizzo: http://www.fiom-cgil.it/web/ufficio-sindacale/comunicati-e-volantini/viva-la-costituzione-le-ragioni-del-no