Comunicato Sindacale Electron Italia
Il giorno venerdì 3 febbraio si è tenuto un incontro tra rappresentanze sindacali, HR Electron e direzione del futuro acquirente.
Medinok nella persona del dott. Pastore ha esposto le modalità con le quali si dovrebbe procedere all’integrazione di Electron Italia all’interno del gruppo MEDINOK.
La direzione di Medinok ha esposto le azioni di quello che loro ritengono essere il “progetto industriale di riconversione e rilancio” dell’azienda, su questo piano sono emerse alcune informazioni molto chiare riguardo al ricorso immediato agli ammortizzatori sociali per 30 persone, praticamente la metà dei lavoratori, a fronte di nessuna concreta azione per il mantenimento dei livelli occupazionali. Inoltre l’acquirente dichiara una prevista chiusura del bilancio 2017 in perdita per più di 2 milioni.
Queste informazioni, dichiarate dallo stesso acquirente non fanno che avvalorare quanto denunciato da tempo dalle organizzazioni sindacali, dalla stampa e dalla politica, l’ultima interrogazione parlamentare sottoscritta da 13 deputati è del 24-01-2017 della quale citiamo alcuni stralci:
“la società acquirente è stata individuata nella Medinok spa, …, tale società, per la natura delle attività svolte e per le dimensioni, non pare idonea a garantire la stabilità dei livelli occupazionali attuali di Electron Italia, che conta 68 dipendenti tra ingegneri, progettisti, sviluppatori di software e tecnici specializzati;
… le rappresentanze sindacali unitarie di Electron Italia, secondo quanto riporta una nota della Fiom-CGIL del 15 dicembre 2016, ritengono esservi «prove tangibili e inconfutabili di interessamento all’acquisto da parte di gruppi industriali solidi e strutturati», che potrebbero fornire nuove prospettive sia per i livelli occupazionali, sia per la conservazione ed accrescimento delle competenze maturate da Electron Italia –:
se i Ministri interrogati non ritengano opportuno verificare tali informazioni e assumere le iniziative di competenza affinché siano individuate nella cessione di Electron Italia da parte del gruppo Leonardo, soluzioni più idonee a garantire i livelli occupazionali e a evitare la dispersione di un prezioso know how, industriale;”.
Come è possibile acquisire una azienda per mettere subito in cassa integrazione la metà dei lavoratori?
Come è possibile prevedere il rientro dalla cassa di una parte dei lavoratori tra un anno a fronte di un bilancio previsto in perdita?
Come è possibile da parte di Leonardo proporre un accordo in cui si garantiscono i lavoratori dal licenziamento per 12 mesi, sapendo che verranno messi in cassa integrazione e alla scadenza del periodo l’unica tutela offerta da Leonardo è l’apertura di un tavolo di trattativa sui licenziamenti collettivi?
Per tutte queste ragioni, chiediamo un urgente incontro con i massimi vertici dell’azienda al fine di discutere l’ampliamento delle tutele proposte da Leonardo che risultano del tutto inadeguate viste le prospettive annunciate dall’acquirente.
SEGRETERIE TERRITORIALI di Roma FIM–FIOM RSU ELECTRON ITALIA
Roma, 9 febbraio 2017
ComunicatoSindacale_ElectronItalia_09-02-2017 (1) (pdf-490kb)