In un momento in cui in tutte le città europee dovrebbero essere impegnate nella promozione del dialogo, nel sostegno alle comunità, alla partecipazione delle persone e al dialogo tra i popoli, Roma decide di espropriare la cittadinanza dalla lunga esperienza del centro curdo Ararat.
Il centro Ararat attivo a Testaccio da diciassette anni secondo la logica del commissario Tronca dovrebbe essere riconsegnato domani (oggi, ndr). La Fiom si oppone a questa decisione e riconosce nel centro Ararat, così come nei numerosi altri spazi che il Commissario a Roma ha posto sotto sgombero, il valore di presidio democratico e partecipativo sul territorio, bene che le istituzioni dovrebbero salvaguardare e supportare il cui valore non può e non deve essere svenduto e ridotto ad una riga di bilancio economico da far quadrare durante la riorganizzazione del Comune.
Il Comune di Roma metta al centro dei suoi interessi anche la tutela di quelle pratiche comuni che dal basso fino ad oggi hanno promosso il dialogo, la partecipazione, e la lotta per un’umanità migliore.
Non dimentichiamo infine che la comunità curda è al centro di un enorme sforzo di resistenza da una parte contro la repressione turca e dall’altra contro l’esercito di Daesh e che dovremmo essere attenti, a partire dalle nostre città, a sostenere l’enorme sforzo di questo popolo.
Francesca Re David, Segretaria Generale Fiom Cgil Roma e Lazio
Valentina Orazzini, Responsabile Ufficio Europa Fiom Nazionale