Contratto nazionale. Landini: le lotte fanno fare a Federmeccanica un passo avanti, ma sul salario non ci siamo ancora. Dal 12 ottobre può iniziare una vera trattativa

“Oggi Federmeccanica ci ha presentato una nuova proposta per il Contratto nazionale di lavoro. Una proposta in alcuni punti sostanzialmente diversa da quella illustrata lo scorso 22 dicembre, che era stata respinta unanimemente da Fim, Fiom e Uilm e contro cui abbiamo proclamato e attuato scioperi, blocco delle flessibilità e degli straordinari.
Questo cambiamento rappresenta un primo risultato delle lotte e delle mobilitazioni delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici, della tenuta unitaria delle organizzazioni sindacali, a partire dall’obiettivo di confermare il ruolo salariale del contratto nazionale per tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori.
Tuttavia sul salario la proposta di Federmeccanica è insufficiente: non possiamo infatti accettare la riduzione programmata del potere d’acquisto dei lavoratori attraverso il decalage del recupero dell’inflazione che Federmeccanica propone. Il recupero integrale dell’inflazione deve essere garantito a tutti e non può essere sostituito da forme di welfare. Tema, quest’ultimo, che riteniamo utile e positivo che venga discusso nel Contratto nazionale, per garantire così a tutti i lavoratori la certezza di erogazione di risorse e/o servizi.
Per noi è importante la sperimentazione di un nuovo impianto contrattuale a partire dal fatto che la contrattazione nazionale e quella aziendale abbiano un ruolo distinto: con il contratto nazionale destinato a garantire ed estendere i diritti universali (potere d’acquisto, sanità e previdenza complementare, formazione, sistema degli orari, inquadramento, partecipazione) e una qualificazione del contratto di secondo livello (aziendale e territoriale) che permetta un confronto reale con le imprese su organizzazione e qualità del lavoro, orario, professionalità e premi salariali di risultato.
Questa sperimentazione è anche l’occasione per rendere applicabile nel Contratto nazionale i contenuti del Testo unico sulla rappresentanza affinché attraverso le regole e la democrazia si arrivi a un contratto  unitario in cui le lavoratrici e i lavoratori abbiano un ruolo decisionale, ricomponendo così l’unità del mondo del lavoro.
L’appuntamento del prossimo 12 ottobre sarà perciò un momento importante per verificare la possibilità di arrivare a una conclusione positiva e condivisa della vertenza, affrontando tutte le tematiche che nei mesi scorsi sono state oggetto di negoziato”.

Maurizio Landini

Fiom-Cgil

Roma, 28 settembre 2016

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