TORRE NORD… PRIMA DELLA RICONVERSIONE NESSUN ESUBERO!
Non è chiaro il motivo, da parte di Enel, di rimettere in discussione il modello di funzionamento di una delle centrali a carbone più importanti e strategiche d’Italia, a fronte tra l’altro di un accordo territoriale chiuso lo scorso luglio dove veniva ridefinito l’assetto, il modello organizzativo e soprattutto l’organico.
Premesso che Torre Valdaliga Nord è un impianto di nuova generazione ed a contenuto impatto ambientale, lavora a pieno regime, e risulta indispensabile per la produzione dell’energia elettrica e la stabilizzazione della rete nel centro Italia, la dichiarazione dei 97 esuberi in un organico di poco meno di 360 addetti lascia perplessi.
Senza entrare in considerazioni tecnico/organizzative e di sicurezza dell’impianto, rispetto ai lavoratori che quotidianamente operano nel sito, ci chiediamo come mai il processo di riorganizzazione venga affrontato ad un livello generale senza tenere conto delle specificità del territori ed i riflessi che produrrebbe, sia in tema di organico diretto, di indotto e, più in generale, di smantellamento industriale di un segmento strategico per il territorio di Civitavecchia.
Siamo stati convocati nei vari tavoli istituzionali, dal comune, ad esempio, e in quelle sedi la posizione dell’ENEL era stata ben diversa: niente esuberi, 360 addetti del comparto elettrico, 460 meccanici, fino all’uscita dal carbone.
Sembra sia cambiato qualcosa!
Il discorso sulla transizione energetica, l’uscita entro il 2025 dal carbone e il come gestire i riflessi su organici, riconversione/reindustrializzazione dei siti ed impatto sui territori, ad oggi confligge con la politica messa in atto da ENEL nell’impianto di Torre Valdaliga Nord a Civitavecchia.
Noi su questi temi non arretreremo di un centimetro, chiederemo al Comune ed alla Regione di ascoltare le nostre istanze, visto che Enel da parte sua rigetta tutte le nostre richieste di incontro, e di accompagnarci al Ministero dello Sviluppo a cui scriveremo immediatamente per aprire un tavolo di crisi rispetto all’area energetica ed industriale di Civitavecchia.
Siamo pronti a fare delle iniziative vertenziali, insieme alle categorie degli elettrici e meccanici , chiedendo il supporto di tutti i lavoratori diretti e dell’indotto e chiedendo alle istituzioni di coordinare insieme all’ENEL (Azienda Partecipata) la gestione dell’uscita dal carbone e la relativa riconversione (la famosa transizione energetica) senza che alcun riflesso negativo ricada sui lavoratori attualmente impiegati nel sito di Torre Valdaliga Nord!
CGIL Civitavecchia Roma nord Viterbo / S.Pomante
CISL Roma Capitale Rieti / D.Bottacchiari
UIL Civitavecchia / G.Turchetti