Post Views:
979
FIOM: AEROSPAZIO STRATEGICO, RIEQUILIBRARE L’ALLEANZA, DIFENDERE GLI INVESTIMENTI E LE PROFESSIONALITA’
Nel corso dell’ultimo vertice ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (Esa) a novembre, i
governi hanno finanziato i programmi spaziali per 14,4 miliardi di euro, il 36% in più rispetto al
triennio precedente. La Germania ha investito 3,3 miliardi di €, quasi il 30% in più della Francia,
l’Italia ha contribuito con 2,3 miliardi (72% in più rispetto a tre anni fa). Questo grande impegno
del nostro Paese, deve essere al centro del bilaterale Italia-Francia che si terrà a Napoli entro fine
mese e dove, tra i temi centrali, ci sarà lo spazio.
Il successo tecnologico e di immagine riportato dall’Italia con il lancio del primo satellite Cosmo
Skymed di seconda generazione, l’aumento degli investimenti, le grandi professionalità e
intelligenze italiane del settore, ci sembrano ottimi argomenti per rafforzare ma soprattutto
bilanciare meglio, le storiche relazioni in termini industriali tra i due paesi.
In particolare la JV della manifattura spaziale riveste fondamentale importanza in termini tecnologici e di know how per il nostro paese. Da tempo, la Fiom rivendica la necessità di una maggiore presenza italiana nelle quote azionarie, soprattutto per mantenere le proprie capacità industriali che, se non correttamente supportate, rischiano di essere assorbite dalla parte francese.
Ma anche ammesso che la quota minoritaria sia sufficiente nella JV, questa deve essere difesa,
considerando gli enormi investimenti che l’Italia ha fatto in Cinquanta anni di storia spaziale e che sta continuando a fare. È necessario che il governo e l’azionista di minoranza che è espressione del
ministero dell’economia, svolga il ruolo che gli compete: cioè di salvaguardare gli asset industriali
italiani e il know how che hanno fatto del nostro paese uno dei più avanzati al mondo in ambito
spaziale.
Oggi, mentre l’azionista francese sta modificando i rapporti all’interno della JV, trasformando TASI in una divisione della THALES, l’azionista italiano tace. La centralizzazione su Cannes e Parigi dei centri decisionali, gestionali e informatici si riflette pesantemente sulle condizioni presenti e future dei lavoratori e sulla gestione della filiera industriale che dall’Italia si sta progressivamente spostando in Francia.
Questo impoverisce non solo le competenze di TAS-I ma anche dell’indotto con tutto quello che
ne consegue in termini occupazionali e industriali. La scarsa capacità della stessa Leonardo di
presidiare la JV si riflette evidentemente anche nell’attuale composizione degli equilibri in Excom con Thales oltre il 90% (a fronte di un rapporto 67% – 33% della composizione azionaria).
Come FIOM CGIL riteniamo necessario un deciso cambio di rotta al fine di evitare che l’aumento
degli investimenti nello spazio, si traduca in un rafforzamento delle attività spaziali francesi a
scapito di quelle italiane. Il Governo a Napoli dia chiari segnali di voler difendere interessi strategici del Paese e indichi al management Leonardo la necessità di presidiare gli asset industriali e tecnologici della TAS-I.
Roma, 18 febbraio 2020
FIOM CGIL di Roma e del Lazio
comunicato Thales 18022020