FIOM: ITALTEL, LA RELAZIONE DEI COMMISSARI PUNTA AZIONISTI E MANAGEMENT!
La relazione dei commissari del Tribunale di Milano ripercorre l’intera vicenda Italtel e le operazioni di ristrutturazione dagli anni 2000 in poi.
In particolare definiscono già la prima operazione di leveraged by out “dissennata” ed esclusivamente a vantaggio dei soci dell’epoca, questo secondo loro il motivo dell’incapacità dell’azienda di sostenere gli investimenti e le attività per uscire dalla crisi.
Quell’operazione ha condizionato tutte le ristrutturazioni successive (2009-2010, 2012-2013, 2016-2017) e condiziona tutt’ora la società che, per l’ennesima volta, sta passando per una ristrutturazione per affrontare ancora una volta problemi di struttura patrimoniale e di debito.
L’ultimo piano industriale presentato dalla PSC, dichiara ancora esuberi e “sacrifici” per le lavoratrici e i lavoratori di Italtel che, in tutte queste ristrutturazioni, è passata dai 2000 dipendenti degli anni duemila agli 800 circa di oggi.
E’ da tempo che diciamo che malgrado la professionalità e la competenza delle lavoratrici e dei lavoratori di Italtel, i risultati non possono arrivare per le gravi responsabilità degli azionisti e del management che, così come rappresentato bene dalla relazione dei commissari, continuano ad indicare cause esterne all’azienda (fattori di mercato etc.) per problemi che invece nascono dall’interno e che non sono stati mai affrontati.
Per questo non abbiamo firmato l’ennesima cassa integrazione e l’ennesimo inutile sacrificio tutto sulle spalle dei lavoratori: o si affronta definitivamente il problema degli assetti e delle falle sulla struttura patrimoniale scaturiti dalla prima ristrutturazione, compresa la scarsa marginalità dell’azienda e l’altissima marginalità di alcuni soci, oppure ancora una volta non si risolverà nulla.
L’ennesima cigs fatta per uno o due punti di marginalità in più che non servono a nulla se non a rischiare di compromettere il rapporto con il cliente, la sostenibilità dei progetti, a non capire più quando si è in cassa o a lavoro (per usare un eufemismo…) e a perdere professionalità (le tante uscite e il mantenimento di numeri alti sugli esuberi sono un chiaro segnale).
Mentre si facevano operazioni a vantaggio dei soci che mettevano in difficoltà la società, il management puntava al costo del lavoro riducendo il personale e la retribuzione (fino alla disdetta della contrattazione integrativa). Il risultato di queste operazioni è una Italtel ingessata da anni e con professionalità non valorizzate.
A settembre, alla ripresa del confronto e all’esito dell’assemblea dei creditori dovremo affrontare il tutto partendo proprio dalle criticità segnalate dal Tribunale di Milano. Per questi motivi è necessario tenere altissima l’attenzione e la nostra capacità di mobilitazione contro operazioni sbagliate e controproducenti.
FIOM CGIL ROMA COL
Roma, 05 agosto 2021