FABIO PALOTTI: OLTRE AL DATORE DI LAVORO CI SONO ALTRE RESPONSABILITA’
A circa due mesi della tragica morte del lavoratore Fabio Palotti avvenuta all’interno del Ministero degli Esteri mentre stava svolgendo delle operazioni tecniche/manutentive su un ascensore, i primi risultati emersi dalle indagini delle autorità competenti sembrano, da quanto si legge negli articoli di stampa, aver individuato a carico del datore di lavoro gravi violazioni e negligenze in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
Pare, infatti, che il lavoratore fosse “privo dei requisiti tecnici/professionali e non adeguatamente formato e addestrato per la specifica attività di intervento e manutenzione cui di fatto era stato delegato” e che sia emerso anche il pericolo di “inquinamento probatorio” da parte del titolare della ditta, che avrebbe presentato copia di un certificato di abilitazione alla manutenzione di impianti ascensori o montacarichi “risultato obiettivamente ‘falso’, perché mai rilasciato dalla prefettura competente” (notizie riportate da varie testate giornalistiche tra cui Repubblica, Quotidiano.net etc.)
Come Fiom-Cgil Roma Col riteniamo gravissimo e inaccettabile quanto accaduto. Le tante tragedie che si vivono nel mondo del lavoro sono il risultato evidente delle continue violazioni in materia di salute e sicurezza e delle aggiudicazioni di appalti e subappalti a significativi ribassi economici anche e soprattutto negli appalti pubblici.
È su questo ultimo punto che vogliamo evidenziare e denunciare in maniera netta come proprio le logiche centrate sul vantaggio economico determinano l’aggiudicazione di appalti e subappalti (soprattutto negli appalti pubblici) ad aziende che poi omettono o addirittura falsificano i percorsi formativi specifici – sia tecnici che di sicurezza – dei lavoratori.
Questa ennesima terribile tragedia è lo specchio di un sistema che vede come primo interesse il risparmio ovvero il vantaggio economico per i committenti a scapito della qualità del servizio offerto e della salute e sicurezza dei lavoratori che lavorano in appalto e subappalto. Non a caso il legislatore ha attribuito al Committente, in caso di affidamento di lavori, servizi e forniture ad imprese appaltatrici e o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda, una serie di obblighi (art. 26 d.lgs 81/08 e s.m.i.) in materia di salute e sicurezza. E’ obbligo del Committente la verifica dell’ idoneità tecnico professionale delle imprese appaltatrici e dei lavoratori autonomi in relazione ai lavori, ai servizi e alle forniture da affidare in appalto o mediante contratto d’opera o di somministrazione; è obbligo del committente promuovere la cooperazione e il coordinamento delle misure e degli interventi di prevenzione e protezione dai rischi sul lavoro con riferimento alle attività appaltate (art. 26 d.lgs. cit), elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non è possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze, ovvero individuando, per sovrintendere alle operazioni di cooperazione e coordinamento, un proprio incaricato in possesso di specifica competenza e di periodico aggiornamento e conoscenza diretta dell’ambiente di lavoro, oltre che la responsabilità solidale e degli altri obblighi previsti dal decreto sopra citato.
In conclusione, rispetto al tragico evento e considerato anche il fatto che il lavoratore, deceduto sul colpo, è stato rinvenuto dopo oltre 14 ore dal decesso, nutriamo forti dubbi che tutti gli obblighi e tutte le procedure e le misure di sicurezza sul lavoro previsti per legge siano stati effettivamente, completamente e correttamente rispettati. Oltre al datore di lavoro di Fabio Palotti ci sono anche altre responsabilità?
FIOM – CGIL Roma Centro Ovest Litoranea