ES Italia – DXC Technology. Aperta procedura di licenziamento per 36 dipendenti in ES Italia e 23 trasferimenti individuali in FdS, proclamato sciopero di 8 ore

Comunicato Sindacale
ES Italia – DXC Technology
Aperta procedura di licenziamento per 36 dipendenti in ES Italia
Ma poiché non bastano si apre la campagna per 23 trasferimenti individuali in FdS
Alle Assemblee verso la giornata di sciopero nazionale del 22 lugliodei lavoratori ES Italia
25 luglio primo incontro Azienda Sindacati sulla procedura di licenziamento collettivo.

In data 13 luglio 2019 le Organizzazioni Sindacali Fiom Fim e Uilm e il Coordinamento Nazionale delle RSU ES Italia hanno ricevuto da ES Italia il testo di apertura della procedura di riduzione del personale per 36 addetti ai sensi della legge 223 che regola i licenziamenti collettivi.
La Corporate DXC, consumata la campagna dei rassicuranti coffe talk dell’amministratore delegato e attesa la scadenza dei termini che vincolavano l’azienda agli accordi NASPI di uscite incentivate sottoscritti il 26 febbraio 2019, non ha atteso un attimo per imporre anche per ES Italia, così come è stato per ES Energy e per DXC Technology Italia, la misura dei licenziamenti come soluzione a tutti i suoi mali.
Le Organizzazioni Sindacali FIOM FIM e UILM e il Coordinamento Nazionale delle RSU ES Italia convocate venerdì 12 luglio dall’azienda per discutere “Trasformazioni Organizzative legate al Piano Strategico Aziendale” avevano risposto che era impossibile pensare di procedere ad un confronto in sede aziendale, là ove il proseguimento della discussione sul piano industriale iniziato il 24 giugno poteva trovare solo presso il MISE la sua sede naturale. Ora si comprende bene il diniego dell’azienda che con metodo ha boicottato qualsiasi relazione con il MISE non volendo palesare davanti al governo le sue intenzioni reali: licenziamenti! E a poco vale in questi momenti la disponibilità in autunno di tornare al MISE espressa dall’azienda.
Nelle comunicazioni di preavviso intercorse tre le Organizzazioni Sindacali e l’azienda sull’imminente apertura della procedura si è però compreso ben altro sulle intenzioni aziendali. Ai 36 licenziamenti l’azienda intende proporre a 23 addetti una cessione individuale di contratto verso la società del gruppo Field Delivery Service. A tutti noi facile comprendere come questa “proposta” sia in questo quadro una dichiarazione di indesiderabilità in azienda. Questo porta a 62 addetti l’impatto complessivo di quanto l’azienda vuole mettere in campo verso 10 unità organizzative
individuate che ora contano 95 dipendenti.
Sono intere organizzazioni che vengono cancellate da ES Italia quali Core Delivery – Workplace – Attività on site, Asset management, Delivery Excellence & Internal Security, ODT – SAP Capability EAO.
Nel testo della procedura di licenziamento si consumano le sentenze di occasioni con le quali DXC intende giustificare tutto questo quali“dover procedere, nel minore tempo possibile, a risolvere il rapporto di lavoro di n. 36 lavoratori dipendenti strutturalmente eccedenti rispetto alle esigenze tecnico-organizzative aziendali”, oppure quali “Risulta evidente che diversi settori aziendali abbiano la necessità di ridurre da subito il personale o che determinate attività non facciano più parte del Core Business della società”, oppure, interamente dedicata al settore non indifferente del
Delivery Excellence & Internal Security, che di questa organizzazione sebbene impegnato nella“Registrazione e attivazione di processi di review e audit e ottenere dagli istituti preposti specifiche certificazioni necessarie all’azienda”se ne può fare a meno perché “Queste attività vengono affidate a altre realtà o consolidate in altre Country”. E alla fine la netta dichiarazione che per DXC a nulla vale la ricerca di percorsi condivisi e non traumatici poiché si autocertifica“l’impossibilità di adottare soluzioni alternative in grado di evitare in tutto o in parte
la dichiarazione di esuberi”.
 A partire dal primo piano industriale presentato nella nuova era DXC appariva evidente un nuovo disegno nel quale si esprimeva l’intolleranza a quanto non fosse funzionali ai suoi disegni nella ricerca di sostituire quanto non più considerato utile con quanto si può o assumere sul mercato o relegare a soluzioni esterne verso il BestShore o soggetti terzi. Tutto nel segno dell’aumento della marginalità. Consumata la volontà di ricercare soluzioni condivise con le rappresentanze sindacali DXC ha proceduto con un crescendo che partendo dalle persecuzioni disciplinari dei PIP, passando ai trasferimenti individuali in altre sedi lontane, le ultime 3 sono di queste ore, per giungere ai licenziamenti prima in ES Energy, poi in DXC technology e ora in ES Italia. Tuttavia, denunciamo una palese crisi interna di questo gruppo dirigente. Da una lato nel gestire e controllare questa azienda. Non si può passare in poche ore dai circa 70 esuberi dichiarati nel piano ai circa 290 di cui l’azienda ha fatto intendere l’esistenza in queste ore. Dall’altro appare evidente l’uso strumentale di questa procedura utile al management Italia al fine di accreditarsi verso una corporate
sempre più nervosa e intrusiva nelle decisioni italiane. In un contesto nel quale a questo punto qualsiasi organizzazioni aziendale potrà essere in futuro fatta oggetto di chirurgiche rimozioni
Le Organizzazioni Sindacali FIOM FIM e UILM e il Coordinamento Nazionale delle RSU ES Italia respingono il progetto di ristrutturazione annunciato da DXC, rivendicano una storia e una volontà di ricercare soluzioni tramite operazioni industriali e ammortizzatori sociali e indicono lo sciopero nazionale di 8 ore dei lavoratori ES Italia per lunedì 22
luglio precedute dalle assemblee nei luoghi di lavoro  Il 25 luglio ai sensi della procedura di licenziamento collettivo è atteso il primo confronto tra le Organizzazioni Sindacali FIOM FIM e UILM, il Coordinamento Nazionale delle RSU
ES Italia e l’azienda. In vista dell’incontro sarà vitale il sostegno delle partecipazioni alle assemblee e allo sciopero del 22 e alle rappresentanze l’obbligo di tenervi prontamente aggiornati. Ai sensi di legge la procedura di confronto avrà 45 giorni di durata a cui, in assenza di accordo, si procederà per altri 30 giorni per trovare un accordo presso il
Ministero del Lavoro, che a calendario significa fine settembre.
Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil Nazionali
Coordinamento Nazionale Fim, Fiom, Uilm ES Services Italia – DXC Technology Italia
Roma, 15 luglio 2019

ES SERVICE-DXC com sindacale unitario 2