#NON SIAMO CARNE DA MACELLO ! LAVORATORI DEGLI APPALTI E SERVIZI ESSENZIALI

 

FIOM: LAVORATORI DEGLI APPALTI E SERVIZI ESSENZIALI

#NON SIAMO CARNE DA MACELLO !

 

Tenuto conto delle difficoltà da parte di molte aziende a reperire i DPI contro il COVID-19 e che spesso quelli reperiti non sono a norma, diffidiamo tutte le aziende dal continuare a richiedere prestazioni e attività alle lavoratrici e ai lavoratori esponendoli al rischio biologico.
Ribadiamo che tutte le attività non essenziali debbono essere rinviate a quando potranno essere fatte in sicurezza e che quelle non rinviabili o di emergenza devono vedere i lavoratori dotati di tutti i dispositivi di protezione per operare nella massima sicurezza.
Ricordiamo che proprio il ritardo con cui si è arrivati al blocco delle attività è tra le cause hanno portato all’esaurimento delle poche scorte di DPI a norma. Aver utilizzato nelle settimane scorse DPI per attività non essenziali che potevano essere fermate e rinviate è la causa per cui oggi non si può e non si deve lavorare.
Quanto sopra vale ancora di più nella filiera degli appalti degli ospedali ma non solo (vale anche per quello operante in stazioni, aeroporti, trasporti in generale e tutte le attività essenziali o lasciate aperte dai decreti),dove al personale sanitario particolarmente esposto, si affiancano migliaia di lavoratori che operano quotidianamente per supportare e mandare avanti la macchina dell’emergenza.
Tecnici e operai che danno energia (caldo, freddo elettricità, termoidraulici etc.), gas elettromedicali, riparano macchine fondamentali (tutti gli apparati di analisi e di emergenza) e che non hanno solo difficoltà ad avere dispositivi di protezione adeguati, ma rischiano di essere pressati da due datori di lavoro: l’azienda da cui dipendono e il committente che spesso, preso dall’emergenza che sta gestendo,si relaziona direttamente con i lavoratori mettendoli in una condizione di “difficoltà”.
Ricordiamo che:
-il D.Lgs. 81/2008 dispone che il datore di lavoro che ha l’obbligo di salvaguardare l’integrità psicofisica dei lavoratori eliminando o cercando di ridurre al massimo i rischi che possono procurare danni;
-l’art. 2 c.7 della legge 146/90“le disposizioni …..in tema di preavviso minimo e di indicazione della durata non si applicano nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale, o di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”;
-l’art. 20 del D.lgs 81/ 08 recita”ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro”….“fino all’astensione dall’attività”(art. 44 stesso decreto);
-art. 2087 codice civile “l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.
Ribadiamo quindi lo stato di agitazione di tutto il personale metalmeccanico del Lazio e la dichiarazione di sciopero delle OO.SS. Nazionali metalmeccaniche del 12 marzo u.s.,estendendola come FIOM CGIL di Roma e del Lazio anche a tutti quei servizi pubblici essenziali dove gli RLS/RSU, insieme alle strutture territoriali,dovessero riscontrare situazioni di pericolo e rischio dell’incolumità.
Si richiede inoltre agli organismi ispettivi di intervenire urgentemente su tutte le situazioni che verranno segnalate.

Roma, 16 marzo 2020                                                                                    Fiom Cgil  Roma e Lazio

2020-03-16 Comunicato Lavoratori-Appalti e Servizi Essenzia