COMUNICATO FIOM SU INCONTRO UNIONE INDUSTRIALI DEL 10/11/2020
Il giorno 10 novembre 2020 si è tenuto un incontro tra la Direzione Aziendale, le RSU e le strutture territoriali sindacali.
Oggetto della discussione (che incredibilmente non era specificato nella convocazione), era lo smart working e la possibilità di regolarne da subito l’attività con un accordo sindacale in grado di rispondere alle tante esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori della Sogei.
Su tale aspetto, l’azienda ha risposto di voler affrontare la questione dello smart working solo al termine del percorso di definizione degli scenari e dei posizionamenti futuri di Sogei che sono ancora in corso di elaborazione e comunque non prima dell’incontro annuale con l’Amministratore Delegato previsto per il giorno 11 dicembre.
Come Fiom abbiamo rappresentato invece l’esigenza prioritaria di avviare sin da subito un confronto per gestire l’attuale condizione del lavoro da remoto, evidenziando che tale modalità è una gestione ibrida che assorbe alcuni aspetti degli istituti come il telelavoro e lo smart working ma che di fatto si concretizza in una deregolamentazione delle condizioni di lavoro che ormai si protraggono dal oltre otto mesi, cioè dall’inizio della Pandemia avvenuta nel mese di marzo.
Naturalmente, come Fiom, siamo ampiamente disponibili a confrontarci sui temi che riguardano il futuro della nostra azienda, l’evoluzione dell’organizzazione del lavoro, il nuovo modo con il quale si dovrà intendere il ruolo del lavoratore nel posto di lavoro e come tutto questo si dovrà coniugare con nuove forme di erogazione della prestazione lavorativa come lo smart working.
Tuttavia, nel contempo, riteniamo assolutamente necessario e prioritario avviare nell’immediato un confronto per addivenire ad un accordo che disciplini l’attuale situazione del lavoro da remoto in condizioni di emergenza sanitaria.
Infatti è evidente a tutti la totale differenza tra l’attuale situazione e una gestione del lavoro da remoto con lo strumento dello smart working in condizioni di vita normale. Nell’attuale situazione riteniamo indispensabile affrontare alcuni temi, ad esempio:
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riteniamo che si debbano remunerare le maggiori prestazioni erogate comprese quelle prestate nei giorni di sabato, domenica e festivi applicando a tale fine tutti gli istituti contrattualmente previsti;
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riteniamo che, anche alla luce dell’esperienza maturata in questi mesi, debba essere affermato con forza il diritto alla disconnessione prevedendo strumenti, anche di natura informatica, che lo rendano effettivamente esigibile e non ostacolato nei fatti;
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riteniamo non più sostenibile che l’azienda non riconosca ai lavoratori il diritto all’indennità sostitutiva del servizio di mensa aziendale;
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riteniamo che in tale contesto, che si protrae da molti mesi e che purtroppo si teme non sia destinato a concludersi nel breve periodo, vadano affrontate anche altre tematiche, come:
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la questione della sicurezza e della formazione in tale condizione di lavoro;
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l’esercizio effettivo dei diritti sindacali prevedendo nuove soluzioni, anche tecnologiche, per il loro svolgimento;
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crediamo infine che tutti i lavoratori debbano vedersi riconosciuto un ristoro, sia come indennizzo dei maggiori costi sostenuti per lo svolgimento dell’attività lavorativa da remoto, che come riconoscimento dell’impegno svolto dai lavoratori che sono stati chiamati a lavorare con continuità nelle sedi aziendali.